Lo stralcio della bozza del decreto che cita i parchi divertimento

La bozza del decreto-legge che regolerà le riaperture a partire da fine aprile conferma l’ipotesi secondo la quale i parchi divertimento e tematici (assieme ai centri termali) potranno aprire solamente dal 1° luglio. Cadono nel vuoto, quindi, gli appelli da parte delle categorie di settore e dei direttivi dei parchi stessi che negli scorsi giorni hanno voluto fortemente condannare queste restrizioni. “Le attività dei nostri parchi si svolgono sempre all’aperto, con ampi spazi a disposizione e sotto il controllo di personale preposto, a differenza di quanto può accadere per strada o nelle aree gioco per bambini dei parchi pubblici, peraltro già aperte, dove manca ogni tipo di monitoraggio del distanziamento e non sono presenti i presidi per la sanificazione delle mani”, ha dichiarato Giuseppe Ira, Presidente di Associazione Parchi Permanenti e di Leolandia. “Non ci spieghiamo per quale motivo i Parchi Divertimento, che svolgono la propria attività quasi esclusivamente all’aperto, vengano associati – in termini di data di riapertura – alle fiere e ai congressi che si svolgono indoor. Addirittura, se venisse mantenuta questa scadenza per le riaperture, i Parchi verrebbero ritenuti più pericolosi delle palestre o dei cinema che sono al chiuso!”, ha ribadito Aldo Maria Vigevani, Amministratore Delegato di Gardaland. “Noi siamo pronti per aprire”, ha aggiunto Fabio Amicabile, CEO di CanevaWorld Resort.

Eppure, ciò non sembra smuovere il CTS e il Governo che confermano, nella bozza del decreto pubblicata da diverse testate giornalistiche, la riapertura in piena estate. Non si trovano menzionati, però, i parchi acquatici, che molto probabilmente dovranno adeguarsi alla stessa data, invece che a quella delle piscine che riapriranno il 15 maggio. Non resta che attendere la versione definitiva del decreto-legge che dovrebbe giungere nella giornata di giovedì.

Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.